Dott.ssa Cecilia Trevisani Psicologa

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Cannabis e rischio Schizofrenia. Consigli per la prevenzione

cannabis e schizofrenia1

Un potenziale effetto dell’assunzione prolungata di cannabis è legato alla possibilità di sviluppare veri e propri disturbi mentali.

Gli studi scientifici dimostrano che i consumatori di cannabinoidi  sono più a rischio di sviluppare psicosi dei non consumatori e che questo rischio aumenta:

  • con l’aumentare del consumo e della frequenza di assunzione: sono più a rischio coloro che consumano grandi quantitativi di queste sostanze e coloro che le assumono con frequenza giornaliera;
  • con l’inizio del consumo in giovane età: dati epidemiologici indicano che i consumatori giornalieri di cannabis con età inferiore ai 15 anni hanno un rischio molto maggiore di sviluppare schizofrenia dei loro coetanei che si astengono dall’uso della sostanza o che cominciano ad utilizzarla in età adulta.

 

Ovviamente questi dati non vanno letti in termini di relazione causa-effetto diretta tra l’uso di cannabinoidi e il manifestarsi della schizofrenia o di un altro disturbo psicotico.

In che modo quindi le sostanze sono coinvolte nel manifestarsi dei disturbi psichiatrici?

Più che creare nuovi casi di disturbo psicotico sembra che le sostanze agiscano:

  • nello slatentizzare la schizofrenia o altri disturbi psicotici nei soggetti che presentano una predisposizione per tale disturbo mentale nel proprio patrimonio genetico. Quindi aiutano il disturbo, potenzialmente silente, a manifestarsi.
  • nell’aggravare forme più lievi di disturbo, come ad esempio nei casi che di per sé si caratterizzerebbero solo per qualche difficoltà relazionale e nell’adattamento sociale.
  • nell’anticipare l’età di esordio del disturbo psicotico. Solitamente l’esordio in età adolescenziale, quando l’identità e la mente dell’individuo sono ancora in formazione, è associato a un decorso più lungo e a condizioni più croniche di malattia.

Anche se le probabilità di sviluppare schizofrenia e altri disturbi psicotici risultano relativamente contenuto, i livelli di disabilità e sofferenza associati a tali malattie sono enormi, per cui è fondamentale intervenire precocemente sui fattori di rischio connessi al verificarsi del fenomeno.

 

Alla luce di quanto detto, l’accettazione sociale e la legalizzazione delle “droghe leggere” può essere molto rischiosa perché legittimerebbe le persone a farne uso e, di conseguenza, comporterebbe un aumento del numero di persone esposte agli effetti nocivi per la salute.

 

Quali consigli dare ai giovani per prevenire l’uso di sostanze e l’insorgenza di tali problematiche?

Come singoli non possiamo di certo agire sul fenomeno sociale che vede così fiorente l’uso delle droghe “leggere” tra i ragazzi, quindi è molto probabile che questi prima o poi entrino in contatto con tale realtà.

Il vecchio messaggio “tutte le droghe sono nocive” risulta decisamente poco incisivo e convincente. Fondamentale è spiegare ai giovani  i motivi per i quali i cannabinoidi possono essere drammaticamente dannosi per la loro salute mentale. Inoltre, poiché la relazione tra tali sostanze e lo sviluppo del disturbo psichiatrico risulta essere dose-dipendente, il messaggio generale che dovremmo far arrivare è “non usarle è la cosa migliore, ma un uso contenuto o una riduzione nell’uso è già qualcosa ”.

Abbiamo anche visto che il rischio è maggiore per i più giovani e per i consumatori giornalieri.

Per coloro che non hanno ancora iniziato a fare uso di sostanze  è importante spiegare i benefici del posticipare nel tempo l’inizio dell’assunzione.

Per coloro che le utilizzano e non hanno intenzione di smettere, va adottata una posizione di minimizzazione del rischio: bisogna far capire loro che è importante attuare anche solo una riduzione nell’assunzione ed è consigliabile aiutarli ad individuare strategie concrete per la riduzione dei quantitativi assunti, della frequenza di assunzione e per cambiare la relazione che hanno instaurato con la sostanza d’abuso.

 

Decidere di rivolgersi a uno psicologo non è mai semplice, è una scelta che deve essere mossa da una forte motivazione da parte del paziente per intraprendere un percorso di cambiamento. Scegliendo il mio studio avrai la garanzia che le tue problematiche personali siano trattate con discrezione, sensibilità e professionalità.

Se ti rimangono dubbi sull’argomento o necessiti di ulteriori delucidazioni non esitare a contattarmi via mail per ricevere una risposta specifica per il tuo problema oppure telefonicamente nel caso tu voglia prendere un appuntamento per un primo colloquio. Il primo colloquio è gratuito, per permettere ad entrambi di valutare se posso essere la persona adatta ad aiutarti.

 

 

Approfondimenti

http://www.stateofmind.it/2014/09/cannabis-disturbi-psichiatrici/

http://cannabis.dronet.org/danni/psiche.html

 

 

Bibliografia

 Degenhardt L., Ferrari A., Calabria B., et al. (2013).The global epidemiology and contribution of cannabis use and dependence to the global burden of disease: results from the GBD 2010 study. PLoS One; 8(10):e76635.

Di Forti M., Sallis H., Allegri F., et al. (2014). Daily use, especially of high-potency cannabis, drives the earlier onset of psychosis in cannabis users. Schizophr Bull.;40(6):1509-17.

Results from the 2012 National Survey on Drug Use and Health: Summary of National Findings. Substance Abuse and Mental Health Services Administration.