Dott.ssa Cecilia Trevisani Psicologa

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Disturbi legati alla perdita del lavoro

I disturbi legati alla perdita del lavoro sono un tema più che mai attuale in questo momento storico, strettamente connesso alle problematiche associate ad esperienze stressanti o traumatiche.

Nell’evento “perdita del lavoro” il trauma non risiede tanto nella situazione in sè, quanto nelle modalità di interpretazione di essa in virtù del significato che ogni individuo gli conferisce. Infatti, secondo l’approccio della psicologia sociale, i significati che ognuno di noi attribuisce al concetto “lavoro” sono differenti e sfaccettati e coinvolgono il nostro stesso senso di identità personale. In aggiunta a ciò, dal punto di vista psicologico non va tralasciato come la perdita del lavoro abbia un forte impatto nel rivoluzionare l’assetto del ruolo familiare e sociale dell’individuo.

In coloro che trovano difficoltà ad integrare tale evento all’interno del proprio senso di sé e della propria storia di vita si attiva una reazione che può sfociare in sintomi propri di specifici disturbi, quali i Disturbi Depressivi e i Disturbi d’ansia.

Dato che il lavoro ci occupa molte ore al giorno e, nei casi più fortunati viene visto come una scelta o addirittura una missione, spesso l’identificazione col proprio ruolo lavorativo diventa molto elevata. Ad esempio, prova concreta di tale fenomeno si può riscontrare se si osserva attentamente le modalità che le persone hanno di presentarsi: possiamo immaginare che, a parità di lavoro svolto, molto probabilmente qualcuno dirà “Mi chiamo G. e sono un infermiere” e qualcun altro “Mi chiamo L. e faccio l’infermiere”. Tale esempio aiuta a farci capire la diversa valenza che può avere il lavoro per due persone differenti e ci fa intuire che è molto probabile che G. senta il proprio lavoro come parte della propria identità personale, con tutte le implicazioni che tale impiego ha dal punto di vista identitario, anche in relazione al contesto sociale, familiare e individuale.

E’ assolutamente normale, con tempi diversi da persona a persona, passare attraverso una fase di elaborazione dell’evento in cui le emozioni dominanti possono essere rabbia, senso di incertezza, paura, tristezza, ansia, noia, angoscia, senso di impotenza, vergogna, senso di colpa e apatia per poi giungere all’accettazione dell’evento e ad un nuovo assetto personale. Se, invece, tali sentimenti negativi permangono a lungo rischiano di cronicizzarsi e limitare la spinta propulsiva della persona. Di fronte alla perdita del lavoro la persona può sentirsi pervasa da un costante senso di precarietà, insicurezza e fallimento; la colpa e la vergogna che si possono provare verso se stessi e verso i propri familiari rischiano di portare a sentimenti di impotenza, fino alla totale inibizione di ogni iniziativa. I disturbi legati alla perdita del lavoro si possono quindi tradurre in reali complicazioni e ostacoli nella ricerca di un nuovo impiego oltre che nella vita di tutti i giorni. In questi casi può rendersi necessario l’aiuto psicologico da parte di un esperto.

Gli studi nell’ambito hanno infatti dimostrato che, oltre che dalle condizioni di andamento dell’economia, sono i fattori temperamentali, l’autostima (self-efficacy e resilienza), l’adeguato sostegno sociale e buone capacità di fronteggiamento degli eventi negativi (coping) ad essere implicati nelle possibilità personali di trovare un nuovo impiego e sono fattori protettivi per lo sviluppo di psicopatologia.

Il lavoro clinico andrà tendenzialmente ad intervenire su aspetti quali: la ristrutturazione cognitiva, le strategie di coping, l’austima e l’autoefficacia, gli stili attribuzionali, la gestione delle emozioni negative (ansia, rabbia, vergogna, tristezza, ecc.) associate all’evento e sulla rielaborazione di un nuovo senso di sé più flessibile e coerente.

Decidere di rivolgersi a uno psicologo non è mai semplice, è una scelta che deve essere mossa da una forte motivazione da parte del paziente per intraprendere un percorso di cambiamento. Scegliendo il mio studio avrai la garanzia che le tue problematiche personali siano trattate con discrezione, sensibilità e professionalità.

Se ti rimangono dubbi sull’argomento o necessiti di ulteriori delucidazioni non esitare a contattarmi via mail per ricevere una risposta specifica per il tuo problema oppure telefonicamente nel caso tu voglia prendere un appuntamento per un primo colloquio. Il primo colloquio è gratuito, per permettere ad entrambi di valutare se posso essere la persona adatta ad aiutarti.

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